Il sedano dalla semina alla raccolta (2024)

Il sedano dalla semina alla raccolta (1)Il sedano è un ortaggio di origine mediterranea, conosciuto anche col nome scientifico di Apium graveolens viene usato come pianta officinale fin dagli antichi greci e da sempre apprezzato per insaporire zuppe e minestre. Oltre che come aromatica il sedano viene spesso consumato fresco, sgranocchiando i gambi nel pinzimonio. Vi sono diverse varietà di sedano, tra queste oltre al classico sedano da coste troviamo anche il sedano rapa, del quale si mangia la radice e che che possiamo considerare un ortaggio differente.

La pianta del sedano è un’ombrellifera (come carote e prezzemolo) a ciclo biennale, la sua coltivazione è semplice essendo molto adattabile. La coltivazione di questa verdura non prevede particolari cure se non l’imbianchimento per ottenere gambi più teneri da mangiare.

Indice dei contenuti

  • Clima e terreno
  • Seminare il sedano
  • Tecnica di coltivazione e consigli utili
  • Malattie della pianta
  • Parassiti dannosi
  • La raccolta del sedano
  • Varietà di sedano

Clima e terreno

Clima. Il sedano ama climi temperati che vedono il termometro intorno ai 20 gradi e teme il gelo, che può portarlo a fioritura anticipata. Predilige il sole ma sopporta anche la coltivazione in mezzombra.

Terreno.L’ideale per il sedano è un terreno ricco di sostanze organiche, che sia costantemente umido seppur senza ristagni. L’aiuola del sedano deve essere lavorata in profondità per ottenere una terra drenante e soffice. Si può concimare con compost o letame maturo, da distribuire con moderazione.

Seminare il sedano

Semina. Il sedano viene sempre trapiantato nell’orto, perché la sua fase iniziale di crescita è molto lenta e quindi se seminato direttamente a dimora occuperebbe lo spazio dell’aiuola per troppo tempo. Il trapianto deve avvenire quando la piantina è cresciuta oltre i 4-5 cm, dimensioni che il sedano raggiunge dopo due mesi dalla germinazione. Si usa spesso un doppio trapianto: mettendolo dapprima in seminiera e poi nel vasetto, allo spuntare della prima fogliolina vera (i cotiledoni del sedano sono molto piccoli). Dal vasetto poi arriverà finalmente a destinazione definitiva nell’orto.

Il sedano dalla semina alla raccolta (2)

Periodo di semina. La semina in vasetto avviene alla fine dell’inverno, tra febbraio e marzo, visto i tempi di crescita della piantina non conviene andare oltre. Il trapianto si può fare da maggio fino a fine luglio.

Sesto di impianto. La distanza da tenere per coltivare il sedano nell’orto è di 35 x 35 centimetri, con questo spazio le piante riescono a svilupparsi bene.

Tecnica di coltivazione e consigli utili

Irrigazione. Il sedano ama moltissimo l’acqua, si tratta di una pianta di origine palustre e non produce senza apporto idrico, per questo motivo occorre irrigarlo ogni 2 o 3 giorni. A chi ne coltiva parecchie piante conviene pensare di realizzare un impianto a goccia, soprattutto se il campo si trova in zone a clima caldo e arido.

Pacciamatura.Visto che il sedano ama calore e acqua può sfruttare molto bene la pacciamatura, che è una tecnica colturale altamente consigliata in questa coltivazione. La copertura del terreno aiuta in particolare nel mantenere umido il suolo, cosa molto importante.

Zappettature. Se si decide di non pacciamare è necessario ossigenare il terreno smuovendolo con periodiche zappettature, sia per renderlo morbido che per controllare le erbacce. La pianta di sedano cresce piano e può subire la concorrenza delle infestanti.

Imbianchimento. Per rendere il sedano più morbido si usa la tecnica dell’imbianchimento, ottenuta con due fogli di politene posti in verticale e graffettati ai due lati della pianta. La rincalzatura si usa meno perché chiede molto spazio tra le file. Dopo 15 giorni di imbianchimento il sedano da verde assume un colore pallido tendente al bianco e diventa tenerissimo, altrimenti resta duro e filamentoso. L’imbianchimento fornisce anche un allungamento del periodo di raccolta perché protegge la pianta dalle gelate e si può arrivare fino a Natale.

Il sedano dalla semina alla raccolta (3)

Malattie della pianta

Il sedano viene colpito dalle stesse malattie del prezzemolo, che subisce in maniera ancora maggiore per via dei lunghi tempi di crescita. La cercospora è una delle peggiori malattie che interessano questo ortaggio, si manifesta con macchie che poi vanno a seccare la pianta, in casi estremi si può usare il rame per combatterlo, unico fungicida consentito in regime biologico ad avere effetto. L’attacco di cercospora sul sedano si manifesta soprattutto con alte temperature, si può prevenire bagnando spesso e tenendo umido il terreno dell’aiuola, l’umido ha effetto di raffreddare la temperatura ed evita quindi le condizioni adatte al proliferare della patologia.

Approfondisci: patologie del sedano

Parassiti dannosi

Afidi. Il sedano viene attaccato dall’afide nero, in particolare gli afidi sono resi fastidiosi dalle formiche che li allevano portandoli sulle piantine. Attenzione quindi ai formicai che vanno eliminati, usando se necessario insetticidi biologici oppure scacciando i piccoli insetti con macerato di menta.

Altri insetti. Gli insetti che attaccano questa coltura sono svariati, dalla mosca minatrice alle larve di lepidottero, possiamo approfondirli nell’articolo specificamente dedicato ai parassiti del sedano.

Approfondisci: gli insetti del sedano

La raccolta del sedano

Il sedano si raccoglie tra settembre e ottobre, bisogna scegliere il momento giusto perché altrimenti ingiallisce e secca, diventando duro. La pianta del sedano non monta a seme nell’anno perché sarebbe biennale, coltivandolo annualmente non la si vede mai andare in fiore. Si raccoglie tagliando la pianta al colletto, dopo il taglio in teoria ricrescerebbe un nuovo fusto. Siccome la pianta ormai è vecchia ha una minor produttività e qualità della verdura, per cui in genere si evita di raccogliere i ricacci.

Varietà di sedano

Il sedano rapa

Ci sono diverse varietà di sedano che potete coltivare, le dividiamo in tre distinte famiglie: il sedano tradizionale, il sedano rapa e quello da taglio.

Del sedano tradizionale si raccoglie e si consuma la parte area, tagliando la pianta al colletto, tra le varietà consigliate cito il Monterey, il dorato d’Asti, il verde di Chioggia e il sedano Golden Boy.

Il Il sedano rapa è un sedano coltivato per la sua radice, che si consuma cruda in insalata oppure cotta, viene chiamato anche sedano di Verona e ha diverse varietà come il diamante e il gigante di Praga.

Del sedano da taglio, di cui segnalo la varietà Safir, si consumano le foglie che ricacciano dando vita a più di un raccolto durante tutta la stagione.

Articolo di Matteo Cereda

Il sedano dalla semina alla raccolta (5)

Altre letture interessanti:

  • Malattie del sedano: prevenzione e contrasto
  • Come si coltiva il sedano rapa
  • Gli insetti dannosi per il sedano
  • Insalata di sedano rapa

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Matteo Cereda2019-07-22T10:34:20+02:00

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22 Commenti

  1. Marina Wiesendanger15 Febbraio 2016 al 23:41

    Sedano bianco, per favore un chiarimento: si raccoglie in autunno o si aspetta Natale? E i fogli di politene sono scuri? La frase riportata, dei 15 giorni di imbianchimento, non mi è chiara. Mi scuso ma tengo molto a fare questa operazione col sedano, chiedo di volere gentilmente spiegare per mettermi in grado di riuscire.
    Grazie molte,
    mw

    • orticoltore15 Febbraio 2016 al 23:48

      Buonasera Marina, ben vengano le domande… I fogli devono essere scuri o comunque non lasciar passare la luce, è questo che rende le coste del sedano bianche e non verdi (la mancanza di luce). Ci mette circa 15 giorni a imbiancare, dopo di che si può raccogliere. I fogli proteggono comunque la pianta di sedano per cui le consentono di stare in campo anche fino a Natale. Quando raccogliere dipende da tanti fattori (periodo di semina, clima, varietà di sedano seminata,…). Se il sedano è pronto si raccoglie in autunno, altrimenti si può aspettare anche tutto dicembre.

  2. John Aki17 Agosto 2016 al 16:16

    Buona sera, per cortesia vorrei sapere quanto tempo ci vuole dalla semina alla raccolta cioè parlando di giorni effettivi. Grazie

  3. ermanno manfrin18 Aprile 2017 al 16:24

    Vorrei sapere se è utile tagliare un pò di foglie per far sviluppare maggiormente la pianta ( come di fa per il finocchio). Se sì come si deve procedere e in quale momento della vegetazione ? Grazie

  4. Daniele16 Maggio 2017 al 18:18

    Salve, il mio sedano per il momento è altro circa 15 cm e incominciano ad uscire i germogli dei fiori, premetto che prende solo un paio di ore di sole il pomeriggio. Mi conviene sistemarlo al lato sud dove batte sempre il sole?
    Grazie

    • Matteo Cereda16 Maggio 2017 al 21:38

      Il freddo può portare il sedano a fiorire prima del tempo, buona idea portarlo al sole. Dove si è già innescata la fioritura però penso che il danno sia fatto.

  5. Gianmarco25 Maggio 2017 al 14:53

    Dal seme quanto ci vuole a vedere la piantina?

    • Matteo Cereda26 Maggio 2017 al 6:15

      Il sedano è molto lento, ci mette in media una ventina di giorni a emergere.

  6. luigi30 Gennaio 2020 al 17:38

    argomenti molto interessanti

  7. Andrea20 Marzo 2020 al 13:38

    Buongiorno, il mio sedano, trapiantato in tunnel riscaldato un mese fa per coltura anticipata, ha sulle foglie più anziane delle piccole erosioni ( sono piccoli buchi con il contorno leggermente appassito), dopo aver trattato con macerato d’aglio il parassita non è più tornato ma volevo sapere che tipo d’insetto era? Grazie

    • Matteo Cereda20 Marzo 2020 al 21:35

      Mi spiace Andrea, difficile dire con informazioni così vaghe. Era da cercar subito il colpevole e fotografare i danni, ma meglio se se n’è già andato.

  8. Michele17 Aprile 2020 al 22:56

    salve, ogni anno metto nell’orto delle piantine dii sedano…… mah, non riesco a farlo crescere ..qual’è il problema?

    • Matteo Cereda18 Aprile 2020 al 14:18

      Servirebbe sapere molte più cose, posta in questo modo la domanda è vaga e la spiegazione può essere qualsiasi (terreno, periodo di semina, irrigazioni…). Mi spiace non poter aiutare, intanto consiglio di leggere questo articolo e verificare che sia stato fatto tutto come spiegato qui.

  9. radames tartari26 Maggio 2020 al 19:58

    randa , scusa se io fascio i sedani con i classici sacchi di nylon neri come si fa con i cardi può andare bene . Grazie

    • Matteo Cereda27 Maggio 2020 al 11:03

      Fasciare per l’imbianchimento va benissimo.

  10. Gianlorenzo3 Maggio 2022 al 19:29

    Grazie come sempre per i tuoi articoli, sempre utili ed esaustivi.
    Ho però da fare una critica riguardante l’imbianchimento, sia che riguardi il sedano sia che riguardi certi radicchi o indivie, non so se l’argomento è già stato trattato: l’imbianchimento (se ho ben capito e nel caso mi sbagliassi non ho problemi ad ammettere l’errore) è dovuto a una perdita di clorofilla da parte della pianta. L’imbianchimento è ritenuto come un non plus ultra per certi ortaggi ma non ho ancora capito se per motivi estetici, di sapore o di “cucinabilità” (passami il neologismo).
    La critica riguarda il fatto che la clorofilla, che è la componente che rende verdi le piante. ha importanti proprietà in termini di salute e non vedo dove sia il vantaggio di eliminarla o diminuirla nei nostri sedani, radicchi, indivie, ecc… Anzi così facendo avremo degli ortaggi più poveri, meno nutrienti e soprattutto con meno proprietà benefiche. Mi sembra una cosa puramente commerciale, dal punto di vista dei vantaggi in termini di salute direi che è meglio lasciare che i nostri sedani o le nostre indivie rimangano quanto più verdi possibili. Cosa ne pensi?

    • Matteo Cereda4 Maggio 2022 al 12:55

      Ciao Gianlorenzo, il tuo contributo è molto interessante e ammetto che sui nutrienti non so darti risposta (non è il mio campo e non so dirti se ortaggi imbiancati sono più poveri o se magari danno apporti differenti).
      Quello che ti posso dire è che gli ortaggi si imbiancano non soltanto per un motivo estetico e quindi puramente commerciale. Infatti in molti casi (quasi sempre) restano più teneri, meno fibrosi. Spesso varia anche il sapore. Quindi diciamo che è un motivo di qualità dell’ortaggio. Naturalmente ben venga chi non volesse fare questa pratica e sgranocchiare il verde :-)

  11. Gianlorenzo5 Maggio 2022 al 21:10

    Non che io ne sappia chissacchè, ma ricordo di aver letto che l’imbianchimento (per qualsiasi vegetale) comporta minori quantità di clorofilla nella pianta, per cui per forza di cose meno benefici in termini di salute.
    Mi dici che l’imbianchimento servirebbe per anche per la consistenza del vegetale, Non so dirti: so che mi piacciono i sedani da sgranocchiare e anche per questi viene consigliatao l’imbianchimento, eppure sono ottimi anche se belli verdi e non fibrosi o ostici da mangiare (a meno che non siano vecchi, ovvio). Sui benefici in termini di salute della clorofilla, che a quanto pare sembrano enormi, basta fare una semplice ricerca on line, magari potresti farci uno dei tuoi articoli una volta indagato l’argomento.
    Grazie per la risposta, gentile e circostanziata come sempre.
    Buona serata!

  12. Paolo B19 Marzo 2023 al 14:31

    Seguo da tempo questo sito e lo trovo molto istruttivo, di linguaggio semplice e facilmente comprensibile con suggerimenti ed indicazioni molto semplici da seguire

  13. Andrea16 Marzo 2024 al 8:37

    Buongiorno :)
    innanzitutto grazie per queste guide molto precise.
    Consigliate di irrigare anche la seminiera e il vasetto ogni 2 o 3 giorni? O è sufficiente 1 volta a settimana?

    • Matteo Cereda21 Marzo 2024 al 13:48

      Dipende dal clima, devi sentire il terriccio col dito, a 2 cm di profondità deve essere umido. Spesso è sufficiente una volta a settimana, ma se fa caldo ogni 2-3 giorni.

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